Chiampo (VI)

MARGRAF Spa

Variabili imprenditoriali e manageriali:
continuità della storia ed evoluzione aziendale interpretata e sostenuta dalla proprietà attuale;
notevole capacità di rischio e di investimento;
direzione manageriale fidelizzata e proattiva nell’innovazione continua;
gestione di commesse internazionali complesse.

Prodotto

Lavorazione marmi ad alta intensità di design e per uso architettonico

Innovazione

Digitalizzazione del processo con l’introduzione di robot per lavorazioni “speciali”, tecnologia 3D per stampa additiva per marmo, digitalizzazione del magazzino per consultazione online

Business Model

Digitalizzazione del magazzino e creazione di un portale commerciale online, utilizzo della robotica nella produzione, investimenti in manifattura additiva, inserimento di tecnologie per la sostenibilità

Competenze

Produzione competente nella realizzazione di commesse complesse, risorse umane con abilità di produzione elevate, collaborazione con designer/architetti e gestione del marketing internazionale, figure per tecnologie 3D

Via Marmi è un nome sicuramente evocativo per l’indirizzo della sede centrale di una delle aziende leader nell’estrazione e nella lavorazione di marmi e pietre naturali provenienti da tutto il mondo. La storia di Margraf, in origine Industria di Marmi Vicentini, ha inizio nel 1906 in provincia di Vicenza, con lo sfruttamento iniziale di alcune cave a Chiampo e nelle Prealpi Venete. Dal 1935 con Gaetano Marzotto, fino ad arrivare dopo la nascita di Margraf Spa negli anni Ottanta per mano di Silvio Xompero – tuttora al vertice – alla fusione nel Gruppo Linea Marmo nel 1999, l’anima dell’Azienda si caratterizza per una spiccata attenzione all’innovazione tecnologica e alla ricerca ma, soprattutto, per la sinergia con il mondo dell’architettura e del design internazionale.

Dopo più di cento anni di storia, l’Azienda conta più di 160 dipendenti nelle sedi italiane fra Gambellara e altre strutture del Vicentino, 140 in produzione, un fatturato 2019 che si aggira attorno ai 50 milioni di euro e un export pari al 75%. Questi numeri sono frutto dei punti di forza quali il possedere direttamente cave di marmo che forniscono materiali di eccellenza e unici, un magazzino forte di 200 tipi di marmo, proveniente da tutto il mondo, e ad un processo produttivo ad altissima meccanizzazione. Da ultima, l’inaugurazione della nuova area industriale di 160 mila metri quadrati di cui 75 mila coperti, un investimento di 35 milioni di euro che diventa un simbolo della ripartenza economica. “Bisogna guardare al futuro. Questo diventerà uno dei simboli del Veneto, e magari lo chiameremo il chilometro verde, vista il prato che abbiamo voluto”, dice il Presidente.

I marmi, pietra angolare dell’Azienda, vengono commercializzati in:

  • Blocchi, provenienti in parte da giacimenti di proprietà esclusiva e in parte da siti estrattivi localizzati in tutto il mondo;
  • Lastre, dieci telai trasformano i blocchi di marmo in lastre grezze, già pronte per l’acquisto;
  • Prodotti, nel sito aziendale è presente una vasta galleria di progetti e applicazioni nel mondo, tra cui la realizzazione di prodotti finali e definitivi come strutture alberghiere, boutique e altre tipologie di edifici ad utilizzo commerciale o privato.

Tra i marmi più pregiati che l’Azienda tratta si contano: la Pietra Ducale, il Lipica Unito e Fiorito, il Repen, il Botticino Classico, Semiclassico e Fiorito, il Bianco Siberia, il Bianco Venezia. In esclusiva, vengono forniti il Fior di Pesco Carnico, marmo del quale l’Azienda possiede l’unica cava esistente al mondo il Grey Saint Laurent e l’Arancio di Selva.

Soluzioni tecnologiche 4.0

Nel corso del 2020 l’Azienda ha affrontato un forte piano di investimenti per lo sviluppo che vale in tutto sei milioni di euro e prevede cinque nuovi fabbricati per la logistica e nuove tecnologie produttive con avveniristici macchinari a controllo numerico. Tra questi, un importante accordo con Breton e l’acquisto di tre nuovi centri di lavoro Contourfive a 5 assi interpolati: una Contourfive NC700 HD e due Contourfive NC700 HD DUAL con banco di lavoro sdoppiato.

Margraf oltre ai tre centri di lavoro ContourFive utilizza nel suo reparto un altro centro di lavoro Breton a 5 assi interpolati, la famosa Shapemill, e una contornatrice Contourbreton NC 300 DUAL. L’ulteriore affinamento della qualità dei prodotti ad alta intensità di design è statao recentemente perfezionato con la creazione di un nuovo Lab denominato “Materia Attiva” dotato di tecnologie 3D che applicano la stampa additiva su marmo. Infine, è stato installato un macchinario per la resinatura del marmo che è il più grande d’Europa: “In questo modo si riesce a ripianare ogni difetto e imperfezione, così che si possono ottenere lastre di onice fino a 5/6 metri quadri, assolutamente perfette” dice Silvio Xompero. Questi sono solo alcuni recenti esempi del percorso professionale di oltre cent’anni e in continua crescita che ha permesso all’Azienda di vantare potenzialità tecnico-produttive uniche al mondo.

Impatto sulla revisione del Business Model

Da un lato, non solo preparazione e vendita di lastre dunque, ma anche studio, progettazione e collaborazione con designer e architetti in un contesto di completa autonomia funzionale e applicativa. Dall’ altro, l’Azienda risulta molto attiva nelle collaborazioni e nel mantenimento dei rapporti internazionali, e, anche per questo, preserva la sua immagine tramite un attento utilizzo dei canali comunicativi fisici e digitali. La possibilità di consultare l’archivio via web, dove si possono “toccare” i blocchi uno per uno – grazie all’apposito magazzino online – è funzionale per far immergere il cliente nella dimensione aziendale. La recente creazione di “Materia Attiva Margraf Innovation Lab”, ovvero un laboratorio per personalizzare il materiale in base alle esigenze del cliente attraverso la Stampa Additiva, consolida e implementa la capacità dell’impresa di porsi quale leader internazionale su progetti di architettura e design particolarmente sofisticati. 

La politica aziendale è da sempre incentrata sull’eccellenza, misurata anche in ricerca di certificazioni ed anche sulla sostenibilità: dalle attrezzature tecnologicamente più avanzate ai progetti di recupero del paesaggio, fino ad un forte investimento nel risparmio energetico e nell’impiego di risorse rinnovabili. Risale al 2008 l’installazione di 4.250 moduli di impianto fotovoltaico sul tetto che ricopre lo stabilimento, che grazie ai 1.150.000 kilowattora/annoprodotti, provvedono ad elargire il 35% dell’energia di cui Margraf necessita.

Implicazioni organizzative

Margraf ha sedi in America, Croazia, Slovenia. Lavora con studi di architettura internazionali: si è affermata in Usa, con la costruzione di alcuni grattacieli quali il Coca Cola Building di Atlanta, la IBM Tower in Georgia, il primo e il nuovo World Financial Center di New York, realizzato da Pelli Clarke Pelli Architects, il Terminal 3 del nuovo aeroporto di Pechino di Norman Foster, la House of Worhip of Baha’i religion a Nuova Delhi. Tutto questo implica l’integrazione di competenze con una forte vocazione alla dimensione internazionale, che lavorino di pari passo con le figure professionali sia di maestranza che di gestione ingegneristica dei processi.

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